È la sfida che accomuna tutti quelli che, come me, intraprendono una “nuova professione”: riuscire a spiegare in poche parole cosa facciamo.
Non a caso, uno dei primi esercizi assegnati al corso di formazione per Professional Organizer era scrivere il nostro elevator pitch, ovvero una frase che riesca a catturare l’attenzione del nostro interlocutore e spieghi cosa facciamo in pochi secondi (il tempo di una corsa in ascensore, appunto).
Il mio era più o meno: “Sono una consulente di organizzazione personale e fornisco ai miei clienti metodi e strategie personalizzate per semplificarsi la vita ed essere più organizzati e sereni.” Forse un po’ formale, ma cerca di capirmi, era la seconda lezione…
Con il tempo e lo studio la mia visione si è allargata e definita, fino a comprendere quali fossero gli ambiti in cui volevo specializzarmi.
Ma andiamo con ordine.
La figura del Professional Organizer nasce negli Stati Uniti negli anni ’80, diffondendosi poi in altre nazioni (Inghilterra, Australia, Germania, Olanda, Canada e Giappone) con la creazione delle relative associazioni professionali.
Approdata in Italia una decina d’anni fa, la professione si sta facendo rapidamente conoscere grazie anche ad APOI, l’Associazione Professional Organizers Italia di cui faccio parte, riconosciuta dal MISE Ministero dello Sviluppo Economico.
Come tutte le nuove professioni, anche quella di P.O. presenta enormi opportunità, poiché l’organizzazione è una competenza trasversale che può essere utile in qualsiasi ambito della vita quotidiana, ma anche innegabili difficoltà: capita spesso che le persone fraintendano il tipo di lavoro che svolgiamo, scambiandoci per assistenti virtuali, organizzatori di eventi o addetti alle pulizie, oppure associandoci ad unico modello possibile, per esempio Marie Kondo.
Dal sito web di Apoi:
“Il Professional Organizer (P.O.) fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti nel trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite!”
Ma cosa si intende per “massimizzare le proprie risorse?”
Tutti abbiamo risorse limitate: spazio, tempo, energie fisiche e mentali, denaro sono esauribili e come tali andrebbero utilizzate nel miglior modo possibile. Il Professional Organizer supporta i propri clienti in questo senso. Tramite un percorso personalizzato fornisce strategie organizzative su misura, insegnando metodi che possano essere mantenuti nel tempo.
Quando lo spreco di queste risorse diminuisce, la mente è più leggera e aumentano spazio, tempo ed energie che possiamo utilizzare per le cose che ci fanno stare bene. La qualità della vita migliora sensibilmente.
Vediamo quali sono, in linea di massima, gli ambiti in cui il Professional Organizer può esserti d’aiuto:
– casa: per gestire al meglio gli spazi e rendere la casa accogliente e funzionale
– famiglia: per creare in famiglia un clima organizzato e sereno
– stile di vita: per avere tempo per sé e per le cose importanti
– cambiamenti: per gestire i cambiamenti in modo efficace e sereno (un trasloco, i preparativi per una nascita, svuotare una casa dopo un lutto…)
– lavoro: per favorire l’efficacia e la produttività in azienda o per i liberi professionisti
– educazione: organizzazione di spazi, calendario e metodo di studio dei ragazzi, interventi nelle scuole, corsi per genitori, insegnanti ed educatori
– pubblica amministrazione e altri ambiti: organizzazione di uffici pubblici, negozi, ospedali, case di cura, scuole, ristoranti, hotel…
– disorganizzazione cronica e disturbo da accumulo: il disturbo da accumulo è stato riconosciuto come una vera e propria patologia e necessita della massima collaborazione fra il P.O. e lo specialista di riferimento, in genere uno psicologo o uno psichiatra.
Come vedi, le possibilità di intervento sono davvero tantissime e non esistono confini netti fra un ambito e l’altro, ma un buon Professional Organizer è quello che non si offre per qualsiasi tipo di lavoro: al contrario, si specializza nell’ambito (o negli ambiti) per il quale si sente più portato, in cui si riconosce maggiormente per interessi, indole e passione.
Formazione approfondita, grande capacità di ascolto, attenzione non giudicante, forte empatia e massima riservatezza sono le caratteristiche che fanno di un Professional Organizer un professionista valido e competente, in grado di guidare il suo cliente verso una migliore qualità di vita.
In questo articolo ti avevo raccontato il percorso che mi ha portato a diventare Professional Organizer; nel prossimo ti spiegherò meglio cosa faccio e perché.
E il motivo per cui amo tanto questo lavoro.