Stiamo vivendo un momento particolare e siamo tutti un po’ preoccupati. Non sappiamo quando finirà e questo ci destabilizza.
Il nuovo lockdown, più o meno restrittivo a seconda della zona in cui viviamo, non ci ha colti di sorpresa, ma di certo ci ha trovati stanchi: stanchi di affrontare incertezze, solitudine e paure, fondate o meno che siano.
In un momento così delicato, l’organizzazione può venirci in aiuto: possiamo organizzare anche emozioni e sentimenti.
Esattamente come faremmo per organizzare uno spazio di casa, anche per le emozioni vale la regola principe: riconoscere ed eliminare il superfluo.
Mi spiego.
Tutto ciò che proviamo in questo periodo così difficile è lecito, persino giusto: reprimere le proprie emozioni o soffocare le paure non avrebbe senso e potrebbe addirittura essere controproducente. Fingerci sereni e positivi quando dentro abbiamo uno tsunami emotivo non è la soluzione. Diamoci quindi il permesso di esprimere la nostra ansia e di fare un pianto liberatorio, quando serve.
Allo stesso tempo però, cerchiamo di dare a queste emozioni il giusto peso. Togliamo il superfluo, il sovraccarico. Alleggeriamoci. Non tutte le paure sono indispensabili, non tutte le incertezze lo sono davvero.
Tanto per cominciare, ricordiamoci una cosa apparentemente banale: finirà. Non avere una data esatta su cui fare affidamento manda il tilt il cervello, che per sua natura desidera certezze e punti fermi. Ma non siamo condannati ad una pandemia eterna, né ad un lockdown a vita.
Per come la vedo io, in questo momento possiamo solo aiutarci l’un l’altro per quanto possibile ed essere costruttivi.
Onora lo spazio fra non più e non ancora – Nency Levin
È un momento di sospensione, di pausa. Se abbiamo l’enorme fortuna di essere in salute, dovremmo essere grati all’Universo e ringraziarlo continuando a prenderci cura di noi. Tanto lo sappiamo: non possiamo controllare tutto. Tanto vale lasciarci un po’ andare e onorare questo spazio sospeso, trasformandolo in creatività e dedicandoci al nostro ben-essere.
Come se avessimo di fronte una bilancia, proviamo a non sovraccaricare il piatto delle preoccupazioni equilibrandolo con attività piacevoli, riposo e progetti belli per il futuro.
Per quanto sia giusto e doveroso tenerci informati, guardare telegiornali o leggere notizie ogni momento non farà altro che aumentare l’ansia. Anche perché diciamocelo: là fuori è un caos di informazioni che cambiano di continuo e non è sempre facile distinguere cosa è affidabile da cosa non lo è. Piuttosto, ritagliamoci un piccolo spazio ogni giorno dedicato unicamente all’informazione, poi basta. Chiuso. Niente aggiornamenti continui, meno (molto meno!) tempo sui social e più tempo per noi.
Coltiviamo la leggerezza, “che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.
Prendiamo l’abitudine di respirare per davvero, oltre la normale funzione di sopravvivenza. Respiri lenti e profondi, di quelli che portano ossigeno al cervello e calore al cuore. Restiamo qui, adesso, nel momento presente.
Sai come la penso: la casa è la manifestazione visibile della nostra personalità, del nostro stato d’animo, del nostro mondo interiore. È uno spazio intimo ed inviolabile che dovrebbe rappresentarci il più possibile, essere in sintonia con ciò che siamo e con il modo in cui vogliamo sentirci. E se, soprattutto ora che ci passiamo più tempo del solito, percepiamo un certo fastidio e non la troviamo funzionale, potremmo pensare di metterci mano.
Puoi quindi usare questo tempo fluido per ripensare gli spazi, prendere consapevolezza di cosa vorresti migliorare, capire bene cosa ti servirà per farlo, prendere misure, cercare ispirazioni online (Pinterest è un’inesauribile fonte di idee).
Se hai dei figli, coinvolgi anche loro! Sarà divertente e interiorizzeranno abilità organizzative utilissime per il loro futuro. Inoltre li aiuterai ad affrontare questo periodo così delicato: vederti agire in modo costruttivo sarà per loro il miglior esempio.
Fai liste. Tante liste. Ti servono nuovi accessori, contenitori, barattoli? Quanti? Di che misura? Fai una “lista shopping” e segnati tutto nei dettagli. Devi ricordarti di chiamare l’idraulico, l’imbianchino, di far pulire la caldaia? Fai una “lista manutenzioni”.
Scrivere ti servirà a non dimenticare nulla, ma anche (soprattutto!) ad alleggerire la mente. Potrai acquistare ciò che ti serve online o tenere la tua lista pronta per quando potrai fare acquisti di persona nei tuoi negozi preferiti: eviterai di perdere tempo quando la vita riprenderà con meno limiti e avrai mille cose da fare.
Quindi rifletti, pianifica, prendi appunti, organizza: ricorda che proprio la confusione, della casa e della mente, è una delle cause di malumore e tristezza.
Se non sai come fare, puoi contattarmi qui. Se ancora non mi conosci bene e vuoi prima sapere qualcosa in più su di me, ti consiglio di iniziare da qui.
E poi riposa. Tanto.
Coccolati.
Un bagno rilassante, un tè caldo, una telefonata a una persona cara. Una ricetta che sa di autunno, il libro che ti aspetta pazientemente da mesi. Le fusa del gatto e le candele al profumo di vaniglia. La pizza sul divano e la tua serie tv preferita. Le videochiamate di gruppo con gli amici.
Riprendi quel lavoro a maglia, o impara a farlo. Iscriviti a un corso online di fotografia, di yoga, di chitarra.
Medita, fai un puzzle, guarda un TedTalk. Fatti ispirare. Progetta i viaggi che vorrai fare in futuro e fatti consegnare dei fiori freschi.
Possiamo scegliere: possiamo restare invischiati nella nebbia di questo periodo incerto e sospeso, preoccupandoci per il futuro e chiedendoci quando tutto questo finirà, oppure comprendere che è normale sentirsi spaesati e avere momenti di sconforto, ma che è possibile usare questo tempo per occuparci di noi.
Non sprecare questa occasione.