La cucina e la nursery sono due degli ambienti di cui preferisco occuparmi come Professional Organizer. Non a caso, perché le unisce un filo conduttore simbolicamente molto forte: il nutrimento.
Nutrimento inteso come cibo per il nostro corpo, ma anche come relazione, convivialità, amore, accudimento, protezione. Le due cose si intersecano e si mischiano, accompagnandoci dal primo all’ultimo giorno di vita.
Se ripenso alle cucine che frequentavo durante la mia infanzia, mi vengono in mente diverse immagini: mia mamma ai fornelli, noi quattro seduti al tavolo, la nonna che entra piano domandando “disturbo?” e la mamma che brontola a bassa voce “ma deve arrivare sempre all’ora di cena?”, ma che poi non dice nulla perché sa bene che per lei, che da tanti anni vive sola, è un modo per avere un po’ di compagnia in quell’ora malinconica.
Abitava nell’appartamento accanto, la mia nonna materna. Quando andavo a trovarla c’era sempre qualcosa sul fornello. Amava le cotture lente della tradizione emiliana e il borbottìo del ragù era il rumore di sottofondo più ricorrente.
Osservavo le tagliatelle fatte in casa stese ad asciugare sul tagliere e mi pareva di sentire il profumo delle uova fresche. Oppure la guardavo comporre, con le sue dita svelte e nodose, immense distese di tortelli ripieni di spinaci e ricotta e sistemarli in file ordinate come tanti soldatini, in attesa della cottura.
Due piani più giù, i nonni paterni. Capitava che da bambina aiutassi la nonna ad apparecchiare la tavola per la cena: a volte erano solo le tazze per il latte, due cucchiai, i tovaglioli e del pane raffermo, ma la preparazione di quel pasto frugale era comunque estremamente accurata.
Ricordo ancora la decorazione dei suoi piatti, la forma dei bicchieri e l’odore acre del caffè con succo di limone che a lei piaceva tanto. Per digerire meglio, diceva. E poi le tovaglie fiorate, il ronzìo del frigorifero, il nonno che arrivava a tavola sciabattando.
Nessuna di queste cucine era molto grande, eppure, come spesso accade, erano il luogo più vissuto della casa. Lì ho i miei ricordi più belli.
Nella cucina di casa mia si riunivano spesso le donne della famiglia: mia mamma, mia zia, la nonna, mia sorella ed io. A chiacchierare di cose buffe e leggere, ma anche a condividere gli inevitabili dispiaceri della vita.
Poi è arrivata la prima cucina tutta mia. A 21 anni ho affittato il mio primo appartamento: un monolocale, ma con cucina separata. Non la scorderò mai: lunga e stretta, con arredi chiari e una grande finestra che la inondava di luce. Il lavello era in ceramica bianca, rovinata dal tempo e dall’usura, ma in quei graffi era scritta la sua storia.
L’avevo personalizzata e riorganizzata con l’essenziale. Non ero una gran cuoca, ma mi piaceva prepararmi qualcosa sperimentando piccole variazioni. Ricordo una volta che, rientrata a casa dall’ufficio per la pausa pranzo, avevo cucinato un risotto alla milanese aggiungendoci un po’ di paprika. Era primavera, il profumo era strepitoso, dalla finestra entrava la voce di una vicina di casa che cantava una canzone di Teddy Reno: “Tu sei per me la più bella del mondo e un amore profondo mi lega a te…”
Sorridevo, nel tepore di quel mezzogiorno di maggio, godendomi la libertà di una casa tutta mia, il risotto alla paprika e quella colonna sonora improvvisata.
La cucina è da sempre il cuore della casa ed è lì che spesso si vivono i momenti più intensi.
La cucina deve diventare la stanza della complicità di tutti coloro che la vivono. La camera da letto e il bagno sono spazi privati, il salotto è il luogo delle relazioni con il mondo esterno; la cucina è il luogo della convivialità, è il luogo dell’esperienza dei cinque sensi condivisa – Roberta Schira, dal libro “La gioia del riordino in cucina”
Se ripercorro mentalmente le mie cucine lungo la linea del tempo (quella della casa dei miei genitori, quella del mio primo monolocale, quella convissuta con mio marito e quella attuale che abito con mia figlia) posso letteralmente vederne il percorso evolutivo.
Vedo una diversa scelta degli arredi, delle suppellettili, dei colori e delle forme. La necessità crescente di tanta luce naturale. L’attenzione sempre maggiore ai profumi e agli odori degli ingredienti. La ricerca di funzionalità nell’organizzare la disposizione degli oggetti, la voglia di unire bellezza e semplicità nel sistemare i vasi di pasta, cereali, farine, biscotti.
Come per ogni ambiente della casa, anche in cucina l’organizzazione deve essere personalizzata in base alle preferenze e alle necessità di chi la abita. Ci sono però alcune regole universali che suggerisco sempre ai miei clienti e che vorrei condividere con te.
#1
Disponi gli oggetti in base alla frequenza di utilizzo e in linea con le varie aree della cucina: per esempio, tutto ciò che serve al momento di cucinare dovrebbe essere facilmente accessibile dalla postazione dei fornelli e del piano di lavoro, così come sarà più facile riporre piatti e bicchieri se verranno sistemati in un pensile vicino alla lavastoviglie.
#2
Riponi tutto secondo categorie che siano comode e intuitive: pasta e riso, vari tipi di farine, alimenti per la colazione, piatti e bicchieri per tutti i giorni, stoviglie per le occasioni speciali ecc.
#3
In commercio si trovano moltissimi strumenti salvaspazio: ripiani aggiuntivi, mensole, ganci, cestelli estraibili, barre da fissare a parete e molto altro ancora. Scegli quelli più adatti alle tue necessità.
#4
Organizza i cassetti aiutandoti con contenitori o vaschette fai da te (per esempio riciclando le scatole della pasta o dei cereali) o acquistati appositamente (fai attenzione a prendere bene le misure!). Cerca di tenere solo ciò che usi davvero, perché la confusione nei cassetti si traduce in confusione mentale.
#5
Nella credenza o nei pensili, disponi i prodotti più alti dietro e i più piccoli davanti, per accedervi più facilmente e renderli più visibili, così da non dimenticare di averli.
#6
Quando ti accorgi che qualcosa sta per finire e vuoi ricomprarlo, scrivilo subito sulla lista della spesa. Condividila con tutti gli abitanti della casa, in modo da evitare mancanze o doppioni. Decidete insieme quale supporto usare, come un foglio fissato sul frigorifero, una lavagna a muro o una app digitale.
#7
Se riponi nella dispensa un prodotto che hai acquistato ma ne hai già uno uguale, metti sopra o davanti quello che scade prima.
#8
Togli gli imballi inutili e organizza i pezzi più piccoli (come monoporzioni, scatolette di tonno, bustine di zafferano o di lievito) in contenitori e vaschette, che ti aiuteranno a mantenere l’ordine.
#9
Riponi gli alimenti secchi come pasta, farina, zucchero, sale, biscotti in vasi trasparenti o con finestra, per vederne il contenuto. L’importante è che si possano chiudere bene, per mantenerne la qualità e prevenire la presenza di fastidiose farfalline.
#10
Su vasi e contenitori annota le informazioni che ritieni utili come il tipo di pasta, il tempo di cottura, la data di scadenza. Esistono etichette ed etichettatrici di tutti i tipi, ma puoi anche scriverle a mano e magari farle decorare dai bambini. In ogni caso, tutto sarà esteticamente bello, facile da trovare e anti-spreco (usi per primo ciò che scade prima).
#11
Sistema gli alimenti da conservare in frigo e freezer secondo le istruzioni del produttore, in genere reperibili anche sul web. Servirà qualche minuto per capire cosa-va-dove, ma poi sarà facilissimo mantenere l’abitudine e conservare tutto al meglio, in modo da evitare contaminazioni e deterioramento dei cibi.
#12
Ricorda che non tutto ciò che hai nella tua cucina deve necessariamente stare in cucina: per esempio, un piccolo elettrodomestico che usi solo una volta ogni tanto può trovare un’altra collocazione e lasciare spazio ad oggetti che usi più spesso.
#13
Pulisci e sistema ciò che hai utilizzato ogni giorno, cerca di non andare mai a dormire con il lavello pieno di piatti sporchi e lasciando i fornelli unti: se fai il necessario tutti i giorni fai meno fatica, e poi una cucina in ordine regala serenità, importantissima soprattutto prima del sonno notturno.
#14
Periodicamente pulisci a fondo (meglio se con detergenti a basso impatto ambientale) l’interno dei pensili, dei cassetti, della dispensa e i contenitori dei rifiuti, focalizzando l’attenzione su ciò che stai facendo; è certamente una questione di igiene, ma è anche un modo per sbarazzarsi della polvere emotiva e ritrovare benessere mentale.
#15
Se possibile (attenzione che non siano velenose per i tuoi animali domestici) aggiungi qualche pianta decorativa o delle piantine aromatiche: il colore verde e il richiamo alla natura creano la giusta atmosfera e alleggeriscono la mente.
Se hai letto il mio articolo fino alla fine, probabilmente è perché senti il bisogno di un cambiamento nella tua cucina, per ritrovare armonia in uno spazio così fondamentale della tua casa. Spero quindi che tu l’abbia apprezzato e che ti sia stato utile.
Se desideri avere il mio aiuto e ti interessa una consulenza personalizzata, mi trovi qui. Scrivimi: potremo lavorare insieme, in presenza oppure online, e restituire alla tua cucina il valore che merita.